Intervengono Andrea Spinosa e Matteo Cavallera
In futuro ci sposteremo più velocemente, con meno spese, rispettando maggiormente l’ambiente e in città a misura di uomo. Ripartire dal trasporto pubblico non è soltanto un’esigenza del territorio e delle amministrazioni, ma è altresì un presupposto per una migliore qualità di vita dei cittadini. Ogni città ha l’opportunità di ricostruire il panorama della mobilità nei prossimi cinque-dieci anni, non sarebbe giusto e corretto ripartire dal muoversi?
Andrea Spinosa, da Roma. Laureato in Ingegneria con specializzazione in Pianificazione territoriale e Progettazione dei trasporti, ha completato la sua formazione con studi sociali, ambientali ed economici. Come esperto del processo edilizio, con particolare riferimento alle opere infrastrutturali e dei metodi matematici applicati all’ingegneria, si occupa della ricerca di soluzioni in grado di valorizzare le risorse a disposizione riducendo e controllando nel tempo gli impatti ambientali e sociali. Autore a CityRailways, sito d’informazione che dal 2006 offre notizie e approfondimenti su ferrovie e sistemi urbani su rotaia: tram, metropolitane, people mover. E’ convinto che non ci sia futuro senza sviluppo e che non ci sia sviluppo senza sostenibilità.
Matteo Cavallera, cuneese, nel 2012 ha fondato il gruppo di lavoro “Avere un Sogno: Granda” che riunisce alcuni giovani professionisti con l’obiettivo di dimostrare come il trasporto pubblico e la coesione territoriale possano salvare l’economia locale diminuendo le spese per il cittadino, contrastare lo spopolamento delle aree marginali e aumentare il turismo nelle vallate.